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Videosorveglianza per asili e case di riposo
Videosorveglianza per asili e case di riposo
Pubblicata il 25 giugno 2019

La Commissione Lavori Pubblici e Ambiente del Senato ha approvato a fine maggio l'emendamento al decreto sblocca cantieri, sancendo la possibilità per asili nido, scuole dell'infanzia e strutture assistenziali  per anziani, disabili e minori in situazione di disagio, di dotarsi di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso per tutelare i minori e le persone affidate alle strutture stesse.

In dettaglio è stato previsto dal ministero dell'Interno un fondo con una dotazione di 5 milioni per il 2019 e 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 per erogare ai comuni le risorse finanziarie necessarie per dotarsi di sistemi di videosorveglianza e conservazione delle immagini.
Stesso stanziamento previsto anche per strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, per le case di cura per disabili e di riposo per gli anziani, sia che siano residenziali, semiresidenziali o diurne.

Anche la Commissione europea si era espressa in passato sul tema della videosorveglianza negli asili nido, precisando che "l'installazione di sistemi di videosorveglianza per la protezione e la sicurezza di bambini e studenti nei centri per l'infanzia, negli asili nido e nelle scuole può essere legittima, purché siano rispettati i princìpi della protezione dei dati".
L'emendamento recentemente approvato va quindi in questa direzione, trovando un punto d'accordo tra le esigenze di monitoraggio e il diritto di tutelare riservatezza e libertà dei soggetti.


Cosa stabilisce il provvedimento

I sistemi di videosorveglianza installati dovranno essere criptati e a circuito chiuso per evitare sistemi illeciti di controllo a distanza.
Le immagini registrate verranno acquisite e cifrate attraverso un sistema di criptazione a doppia chiave esterna e trasmesse tramite cavo ethernet o sistema wifi criptato a un server interno non configurato per la connessione a Internet, per evitare atti di pirateria informatica.

Tutte le registrazioni saranno visionabili esclusivamente dalle Forze dell'ordine, a seguito di formale denuncia di reato da parte delle autorità, nel rispetto della normativa sullla privacy.

Prima dell’attivazione dei video a circuito chiuso dovranno essere raggiunti degli accordi sindacali e dovrà essere reso noto l’utilizzo a tutti i lavoratori.
Rimane il divieto di utilizzare webcam.

 

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